La nostra società
Viviamo in un'epoca di transizione.
Dall'industrializzazione siamo passati all'automatizzazione, il passaggio ha visto cambiare la nostra società da agricola a industriale ed ora si stà trasformando in una società di servizi.
Per un cittadino che produce ce ne sono 10 che svolgono su e per quella produzione un mare di servizi.
Certamente è un sistema di distribuzione del reddito e funzionerebbe se non ci fossero posizioni di potere fra i vari passaggi, posizioni di potere che permettono speculazioni e ad alcuni cittadini nella catena di arricchirsi a spese degli altri componenti la catena stessa.
Evidentemente in questa società automatizzata non è più necessario che il singolo cittadino produca, ci pensano le macchine, ma è necessario che il reddito sia equamente distribuito affinchè l'accesso al prodotto sia possibile per tutti.
Ovviamente è anche indispensabile che nasca una cultura del necessario e non del superfluo verso cui ci stanno spingendo quegli anelli della catena che speculano sul sistema.
La spirale verso cui ci stanno spingendo i massmedia è l'ipotesi che solo il consumo giustifica la produzione che a sua volta distribuisce il reddito permettendo fra i vari passaggi di drenare nuovamente il denaro in modo tale da mantenere il livello di benessere appariscente ed effimero.
In sostanza non è più la necessità a far sorgere la domanda ma le esigenze del mercato supportato dalla pubblicità ovviamente.
Si entra così in una spirale che vede il consumo spinto sempre più sul superfluo mentre chi rimane fuori dalla catena non ha nemmeno il necessario.
La tecnologia è spinta non più verso il nuovo ma bensì ad insinuarsi fra le maglie della catena in modo che sia possibile il drenaggio del denaro mediante un controllo sempre più invasivo della libertà individuale sicchè si assiste allo sviluppo incontrollato dell'uso più che del possesso, ne è una prova la licenza che viene sottoscritta quando si acquista software, in teoria si potrebbe arrivare al punto che la softerhouse ci potrebbe denunciare per interruzione unilaterale del contratto nel caso decidessimo di disistallare il programma prima della scadenza fissata.
Se è pur vero che un bene preso in affitto non lo possediamo è pur vero che fintanto si paghi il
corrispettivo legalmente possiamo disporne in veci del proprietario e solo al momento della restituzione se il bene è danneggiato si risponde del dannoprovocato; quindi nel caso di reverse engenering non si può, moralmente, ritenerlo un reato in quanto è la medesima cosa che io acquisti una televisione e la smonti pezzo per pezzo.
Dall'industrializzazione siamo passati all'automatizzazione, il passaggio ha visto cambiare la nostra società da agricola a industriale ed ora si stà trasformando in una società di servizi.
Per un cittadino che produce ce ne sono 10 che svolgono su e per quella produzione un mare di servizi.
Certamente è un sistema di distribuzione del reddito e funzionerebbe se non ci fossero posizioni di potere fra i vari passaggi, posizioni di potere che permettono speculazioni e ad alcuni cittadini nella catena di arricchirsi a spese degli altri componenti la catena stessa.
Evidentemente in questa società automatizzata non è più necessario che il singolo cittadino produca, ci pensano le macchine, ma è necessario che il reddito sia equamente distribuito affinchè l'accesso al prodotto sia possibile per tutti.
Ovviamente è anche indispensabile che nasca una cultura del necessario e non del superfluo verso cui ci stanno spingendo quegli anelli della catena che speculano sul sistema.
La spirale verso cui ci stanno spingendo i massmedia è l'ipotesi che solo il consumo giustifica la produzione che a sua volta distribuisce il reddito permettendo fra i vari passaggi di drenare nuovamente il denaro in modo tale da mantenere il livello di benessere appariscente ed effimero.
In sostanza non è più la necessità a far sorgere la domanda ma le esigenze del mercato supportato dalla pubblicità ovviamente.
Si entra così in una spirale che vede il consumo spinto sempre più sul superfluo mentre chi rimane fuori dalla catena non ha nemmeno il necessario.
La tecnologia è spinta non più verso il nuovo ma bensì ad insinuarsi fra le maglie della catena in modo che sia possibile il drenaggio del denaro mediante un controllo sempre più invasivo della libertà individuale sicchè si assiste allo sviluppo incontrollato dell'uso più che del possesso, ne è una prova la licenza che viene sottoscritta quando si acquista software, in teoria si potrebbe arrivare al punto che la softerhouse ci potrebbe denunciare per interruzione unilaterale del contratto nel caso decidessimo di disistallare il programma prima della scadenza fissata.
Se è pur vero che un bene preso in affitto non lo possediamo è pur vero che fintanto si paghi il
corrispettivo legalmente possiamo disporne in veci del proprietario e solo al momento della restituzione se il bene è danneggiato si risponde del dannoprovocato; quindi nel caso di reverse engenering non si può, moralmente, ritenerlo un reato in quanto è la medesima cosa che io acquisti una televisione e la smonti pezzo per pezzo.
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